L’industria della moda firma una carta per la sostenibilità
Breaking news: 40 fashion brands di prima grandezza hanno firmato la Carta per la Sostenibilità della Moda, dichiarando così di voler affrontare le questioni legate all’impatto ambientale dell’industria tessile. È successo il 10 dicembre, nel corso del vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Katowice, in Polonia.
La riduzione delle emissioni aggregate di gas serra del 30% entro il 2030 è l’obiettivo primario della Carta, che indica anche misure concrete, come l’eliminazione graduale delle caldaie a carbone o di altre fonti di riscaldamento e produzione di energia a base di carbone presso i propri stabilimenti e quelli dei fornitori diretti a partire dal 2025.
Tra i firmatari ci sono adidas, Burberry, Esprit, le americane Guess e Gap Inc., Stella McCartney, Hugo Boss, H&M Group, Inditex, Kering Group, Levi Strauss & Co., Puma Se, Target, associazioni tessili come Business for Social Responsibility, Sustainable Apparel Coalition, China National Textile and Apparel Council, Outdoor Industry Association and Textile Exchange; il colosso dei trasporti Maersk e il WWF si sono impegnati a raggiungere 16 obiettivi e a rispettare i principi su cui si fonda la Carta che “riconosce il ruolo cruciale svolto dalla moda sia sul fronte delle emissioni di gas serra sia in termini di opportunità di ridurre tali emissioni e contribuire così a uno sviluppo più sostenibile”.
In linea con gli obiettivi stabiliti dell’accordo di Parigi, la Carta elenca le questioni oggetto di attenzione tra cui spiccano:
- la decarbonizzazione nelle fasi di produzione
- la scelta di materiali sostenibili
- le modalità di trasporto a basse emissioni di carbonio
- l’importanza di stabilire un dialogo con i clienti e di sensibilizzare i consumatori
- la collaborazione con comunità finanziarie e politici con l’obiettivo di individuare soluzioni
- promuovere l’economia circolare
“Il settore della moda è sempre all’avanguardia nella definizione della cultura a livello mondiale, pertanto sono lieta di sapere che la moda combatte in prima linea contro i cambiamenti climatici” ha commentato Patricia Espinosa, segretaria esecutiva della Convenzione quadro Onu sui cambiamenti climatici. La Carta, redatta e gestita dagli stessi marchi della moda, ma rivolta anche ad altri gruppi d’interesse, si propone di contrastare i cambiamenti climatici anche attraverso il sostegno e la promozione d’iniziative nell’ambito della moda.
“La questione del clima riguarda tutti noi e il nostro futuro” ha detto Stella McCartney, che ha lanciato un appello ai colleghi affinché tutti aderiscano: “Se uniamo le forze, insieme riusciremo a fare la differenza”. Il raggiungimento e lo sviluppo dei principi e delle azioni definite nella Carta verranno coordinati da gruppi di lavoro che saranno convocati dall’Onu all’inizio del 2019.